Le eccellenze gastronomiche nella valle delle terme di Comano

Germana Busca

Qualche giorno fa sono stata invitata a scoprire una zona del Trentino che non conoscevo ancora: la valle delle terme di Comano.

Il piccolo comune di Comano è situato all’interno del Parco Naturale Adamello Brenta, l’area protetta più vasta del Trentino che fa parte di un territorio dichiarato Riserva Biosfera Unesco.

In questa valle sgorga un’acqua termale che ha la caratteristica di curare alcune patologie della pelle infatti le Terme di Comano sono un centro dermatologico d’eccellenza in Europa. Essendo acque curative per poter accedere alle Terme è necessaria una prescrizione medica. Trovate tutte e info sulle Terme QUI. Nella struttura delle terme potete anche trovare la  DEGES Diffusione enogastronomica Giudicarie Esteriori un’associazione di valorizzazione enogastronomica il cui l’obiettivo primario è quello di diffondere e far conoscere il patrimonio enogastronomico del territorio.

La  ricchezza di questi luoghi è molteplice: i fantastici paesaggi naturalistici, i borghi contantadini ricchi di storie e tradizioni, i castelli da scoprire,la possibiltà di fare sport ed escursioni all’aperto e i fantasti prodotti gastronomici presidiati dallo slow food.

Mi ha sicuramente colpito l’amore e la dedizione con cui le persone, a partire dai più giovani, si occupano di promuovere e sviluppare le eccellenze del loro territorio.

Partiamo dai “Sentieri del gusto:  3 percorsi ad anello, da attraversare in bici o a piedi, che esplorano i luoghi di produzione dei prodotti tipici della valle e i loro produttori: i percorsi esaltano i prodotti tipici dei 3 altopiani della Comano ValleSalus, il Bleggio, il Banale e il Lomaso, ognuno custode di un prodotto tipico: la noce del Bleggio, la ciuìga del Banale, entrambi Presìdi Slow Food e le patate del Lomaso.

Il nostro viaggio è partito con la degustazione delle famose patate montagnine prodotte in gran parte prodotte dalla cooperativa alla COPAG – Cooperativa Produttori Agricoli Giudicarensi, che raggruppa circa 100 soci che da 40 anni lavorano insieme per coltivare e produrre patate ed altri prodotti agricoli come mele, ciliegie ed altri piccoli frutti.

Questa cooperativa utilizza un metodo particolare di conservazione all’avanguardia per cui le patate non necessitano di alcun trattamento antigermogliante e per questo si possono anche mangiare con la buccia.

Se volete assaggiare queste delizie dal 26 al 28 Ottobre andate a fare un giro alla Festa della patata a Campo Lomaso.

Il secondo giorno di tour è partito dal “Sentiero della CIUIGA” confesso che non conoscevo l’esistenza di quasto insaccato dalla storia molto interessante oltre che ad essere molto buono!

La Ciuiga del Banale è un capolavoro di tradizione povera, già dai primi dell’800 quando la carne scarseggiava e per non sprecarla si mescolava con le rape bianche che abbondavano durante il periodo della preparazione dell’insaccato.

Nei tempi antichi quando del maiale non si buttava via nulla la Ciuiga era un salame a forma di pigna (dal dialetto Ciuigot “pigna”) ed era composto dal 30% di carne, sangue   ed interiora ed l 70% di rape bianche cotte e tritate, al giono d’oggi questo salame viene realizzato con il 70% delle parti nobili del maiale e solo il 30% di rape.

Potete percorrere l’intero sentiero della Ciuiga partendo dalla frazione di Berghi e percorrendo i bellissimi paesi di San Lorenzo in Banale e Dorsino andando alla scoperta dei luoghi storici dove veniva prodotta la Ciuìga come l’antico affumicatoio di Senaso.

Noi abbiamo assaggiato le specialità a base di Ciuiga ed altri piatti prelibati al Ristorante Enrica un posticino carino con una vista mozzafiato che prepara ottimi piatti tipici della zona rivisitati con un tocco di estro ed innovazione.

Anche alla Ciuiga è dedicata una fantastica SAGRA che si svolge dall’ 1 al 4 novembre a San Lorenzo in Banale.

Negli stand gastronomici allestiti nelle vecchie case contadine delle ville di Berghi e Pergnano c’è la fila per assaggiare questo salame speciale, che le donne fanno bollire e tagliano a fette per servire sul pane.

Il terzo giorno di Tour ci siamo dedicati alla Noce del Bleggio percorrendo il Il Sentiero della Noce: una passeggiata nella zona del Bleggio che parte da Santa Croce e attraversa stretti vicoli dei borghi contadini, stradine di campagna costeggiate da noceti, piccole aziende, prati e campi coltivati.

Le noci del Bleggio venivano coltivate già ai tempi degli antichi romani, la sua peculiarità è quella di essere più piccole e più gustose rispetto alle altre varietà e di avere un guscio abbastanza sottile, che consente di aprirle facilmente a mano.

Il 10 e l’11 novembre a Cavrasto c’è la Festa della Noce del Bleggio dove si può degustare la noce del Bleggio, al naturale o trasformata in profumate torte, pagnotte fragranti, robusto liquore nocino e il raro salame alle noci.

Durante questa esperienza abbiamo avuro il piacere anche di assaggiare altri fantastici prodotti del Trentino come i formaggi di montagna ed i fantastici Salumi (Speck e Mortandella) del Salumificio Parisi.

Il nostro Tour è terminato a Rango, un piccolo gioiello di architettura, inserito tra i Borghi più Belli d’Italia, dove si respira quasi un’aria fiabesca.

Nel periodo natalizio le case del borgo si aprono ai mercatini e si respira tutta la magia del Natale!

Che dire di più..è stata un’esperienza fantastica che mi ha fatto innamorare ancor di più del Trentino.

Se avete la possibilità vi consiglio di andare a visitare questi meravigliosi luoghi proprio nel periodo autunnale in cui potrete trovare tutte le Sagre che vi ho fatto conoscere!

Potete cliccare sul sito di  Comano di Gusto per avere tutte le info necessarie.

A presto.

 

 

 

 

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